Circa l’1% della popolazione riceve una diagnosi di celiachia, causata da un risposta immunitaria eccessiva a una proteina presente in cereali come grano, segale e orzo. Ma le vendite di prodotti senza glutine hanno avuto un vero e proprio boom negli ultimi anni, perché molti ritengono, pur se non scientificamente provato, che riducano l’infiammazione.
Tuttavia è bene non eccedere con la dieta gluten-free, ma seguirla solo quando è necessario. E’ quanto sottolinea un studio pubblicato su Epidemiology che evidenzia come i cibi per celiaci espongano a livelli maggiori di metalli pesanti dai potenziali effetti tossici; arsenico e mercurio.
Per studiarne le conseguenze, i ricercatori della School of Public Health dell’Università dell’Illinois a Chicago hanno esaminato i dati di 7.471 persone tra 6 a 80 anni, che hanno partecipato tra il 2009 e il 2014 al National Health and Nutrition Examination Survey. Di queste, 73 seguivano una dieta gluten-free e mostravano concentrazioni di arsenico nelle urine due volte maggiori rispetto agli altri e livelli del 70% maggiori di mercurio nel sangue.
I prodotti senza glutine, infatti, contengono farina di riso come sostituto del grano, ma il riso è soggetto alla bioaccumulazione di alcuni metalli tossici derivanti da fertilizzanti, suolo o acqua. “Sono necessarie ulteriori ricerche prima di poter stabilire se una dieta particolarmente ricca di riso rappresenti un significativo rischio per la salute”, sottolineano gli autori dello studio.